TURBOBLOGGING: IL CONTEST CON I BLOGGER AL CENTRO DELL'INNOVAZIONE AL CNR DI BOLOGNA
A Bologna, dentro una delle più grandi
reti italiane di ricerca, la “Rete Alta Tecnologia” dell’Emilia-Romagna-HighTechnology Network-HTN. E’ costituita da laboratori, Università ed Enti di
Ricerca che lavorano con le imprese del territorio. Nata nell’ambito delle
strategie di sviluppo e promozione dell’innovazione attivate dalla regione
Emilia Romagna nel 2002, possiede competenze e strumenti qualificati che
lavorano in sintonia con le esigenze delle imprese. Coordinata da Aster, una
struttura che orienta e mette in comunicazione la ricerca, le imprese e
svariati enti, fa un gioco di squadra che si occupa di innovazione tecnologica.
Negli anni passati le imprese possedevano solo un piccolo
ufficio con pochi ricercatori dove si tentava di fare un po’ ricerca
scientifica per innovare l’impresa. Ora esistono delle cattedrali della ricerca
integrate e interconnesse fra loro, come HTN che operano nel settore della
Ricerca e Sviluppo - R&S. Lo scopo di questa struttura a ragnatela è quella
di far crescere la ricerca, innovare le tecnologie e far crescere le imprese.
Ricalcando la doppia elica del DNA di Watson e Crick, l’HTN si rappresenta in maniera piuttosto efficace, con un
modello a tripla elica in cui gli ingredienti sono Università, Business e
Governance.
“Innovazione e' vedere quello che tutti vedono e immaginare
quello che nessuno immagina”. Questo è stato l’incipit. Innovazione però è
anche sognare, cercare qualcosa di migliore per le necessità delle aziende. Ci
vogliono ricercatori scientifici pieni di passione, curiosità e motivazione che
sognino soluzioni atte ad incrementare lo sviluppo delle imprese. Ma in questo
mondo in crisi, chi sogna il futuro? I giovani. I giovani laureati sono frutti
acerbi pieni di conoscenze teoriche che passo dopo passo scovano con la loro
immaginazione processi di miglioramento e perfezionamento in questi settori
innovativi. Queste menti eccezionali
trovano soluzioni ai problemi industriali nel loro settore di
competenza. Il risultato delle loro ricerche porta ad una miglioramento della
produzione o di certi servizi con l’aumento della fatturazione nelle imprese.
Le imprese quindi reinvestono nella ricerca scientifica, in un movimento circolare che si
autoalimenta, coinvolgendo anche il settore bancario con gli investimenti e
finanziamenti.
La forza di questa rete altamente tecnologica, interconnessa
tra ricercatori, imprese e territorio è l’obiettivo comune al servizio
dell’imprenditorialità e la sinergia che si instaura tra i vari componenti. Di
questi tempi non è poco.
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