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UNIVERSITÀ POPOLARE DEGLI STUDI DI MILANO

Sabato 26 ottobre si è svolto l’evento culturale annuale universitario dell'Università Popolare degli Studi di Milano, Università di Diritto Internazionale.




La Cultura universitaria come elemento propulsivo di opportunità  e, nello specifico, della coesione tra i popolo: questo è il messaggio che ha voluto dare l'Università Popolare di Milano accogliendo l’elemento cardine su cui ha ruotato un ricco programma di interventi.

Nel corso della mattinata hanno preso parte i docenti che hanno illustrato le loro ricerche sul alcuni dei seguenti temi: sociologia, giurisprudenza, economia.
Due di loro, il Prof. Avv. Michele Miccoli e la Prof.ssa Maria Gaia Pensieri hanno presentato il loro nuovo libro. “Hikikomori. Il nuovo male del secolo” scritto dal Prof. Miccoli insieme alla dr.ssa Simonetta Vernocchi.

L’evento è stato dedicato alla commemorazione del centenario di Gabriele D’Annunzio, cofondatore dell’Università Popolare di Milano e sul tema si sono confrontati diversi esponenti e rappresentanti delle istituzioni. 

Tra le persone che sono intervenute a questo appuntamento, oltre al Rettore Prof. Avv. Giovanni Neri, Il Prof. Avv. Gianluca Gambogi, il Prof. Adolfo Panfili, Preside di Facoltà all’Università di Arezzo, la Prof.ssa Maria Gaia Pensieri, docente di sociologia, il Prof. Antonio Felice Uricchio, il Prof. Marco Grappeggia, Presidente dell’Università, il Prof. Avv. Michele Miccoli – Docente di Diritto Penale Università Popolare degli Studi di Milano, la Prof.ssa Patrizia Tavasci – Università Popolare della Cultura Olistica di Monza.

Il termine hikikomori – ha illustrato l’autore – significa isolarsi, «ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi, rinchiudendosi nella propria camera da letto, senza aver alcun tipo di contatto diretto con il mondo esterno». Si tratta di un fenomeno psico-sociale che si è diffuso tra gli adolescenti dapprima solo in Giappone, e negli ultimi 15 anni anche in Italia, rappresenta una condizione para-suicidaria che purtroppo talvolta conduce ad un suicidio a compimento. Il libro vuole offrire uno strumento di conoscenza sia per gli adulti che per i ragazzi, per far fronte a questa angosciante situazione in cui spesso si vengono a trovare le nostre famiglie senza neppure rendersene conto.

La prof.ssa Pensieri ha presentato invece il libro dal titolo “La falsa giustizia. La genesi degli errori giudiziari e come prevenirli“, scritto a quattro mani con il gen. Luciano Garofano e con Prefazione di Manfredi Mattei Filo Della Torre, e introduzione di Baldassare Lauria. 

Nel libro - ha spiegato l'autrice - abbiamo riportato diversi casi di processi di revisione instaurati negli USA che alla loro conclusione hanno portato a scagionare i condannati a pene molto gravose, al carcere a vita o addirittura alla pena capitale.
I casi citati erano tutti accomunati da due elementi: proponevano l’analisi dei bitemark - segni di morso - presenti sulle vittime, e l’altro elemento in comune era sempre lo stesso consulente della Procura.
Ebbene durante i differenti processi di revisione emerse che il consulente non aveva nessuna specializzazione per dichiararsi esperto in questo campo specifico, e che la Procura si era affidata a lui giudicandolo esperto sulla base dei precedenti incarichi.

Ma, mentre il DNA lasciato su una vittima dall’autore del morso è una scienza esatta, così non è per i segni di morso i quali non possono essere utilizzati per indentificare in modo univoco l’autore; questo perché i segni impressi sui tessuti subiscono delle modificazioni dovuti al trascorrere del tempo, la stessa dentatura dell’autore col tempo subisce delle trasformazioni variando il suo aspetto; pertanto da queste brevi considerazioni si comprende come l’analisi dei segni di morso da sola non sia attendibile per l’identificazione di un reo.
Nel libro abbiamo riportato diversi casi reali dove si evidenziano le differenti tipologie di errori commessi che hanno portato a delle erronee condanne, sperando così di rendere più scorrevole e interessante la lettura.

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